Era il 1995, l’inizio della fine per il nostro Ospedale, un fulgido esempio di come gli interessi di partito abbiamo affossato progressivamente la città, un modo per capire come a Ottobre sol un grande Polo Civico indipendente dai partiti possa salvarci. Dicevamo era il 1995, Spoleto fu clamorosamente esclusa dalle sedi USL (che rimasero a Perugia, Terni, Città di Castello, Foligno, Orvieto) e gli stessi politici spoletini, a partire dal consigliere regionale Luciano Lisci che votó a favore di questa sciagurata riorganizzazione (che andava anche contro le leggi di allora). Lo stesso fecero i parlamentari spoletini, obbedendo agli ordini di partito, stettero zitti e non abbracciarono mai le proteste locali. Il Sindaco si mobilitó, si formò un comitato di cittadini che scese in piazza, c’era anche il Comitato Provincia Terni-Spoleto (come stiamo facendo oggi..!) a protestare. Corsi e ricorsi storici. Allora i dirigenti spoletini di centrosinistra in maniera compatta votarono secondo le indicazioni del proprio partito, tradendo la propria città. Oggi è una parte del centrodestra che ha sostenuto l’animale azione della Tesei di rendere Spoleto l’unico ospedale completamente Covid dell’Umbria, provocando ingenti disagi ai propri cittadini, oltre al danno economico di chi deve spostarsi e al futuro incerto del nostro ospedale dopo questa “ennesima” mazzata. C’è quindi da fidarsi dei partiti e degli eredi di quei partiti che hanno affossato la città? Noi crediamo di no e auspichiamo che più realtà civiche come Difendiamo Spoleto si mettano insieme per far uscire Spoleto dalla crisi, proporre una piccola grande rivoluzione basata sull’orgoglio cittadino e promuovere iniziative che nessuno mai ha avuto il coraggio di portare avanti come la difesa estrema dell’ospedale, la riconversione lavorativa della città e la nuova provincia Terni-Spoleto. Dateci a mano a raggiungere questo obiettivi.
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